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Rimozione amianto/eternit: sai come farlo a costo 0?

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In Italia, lo smaltimento dell’amianto anche detto eternit ha avuto inizio dal 1992, quando il suo utilizzo e la sua commercializzazione sono stati proibiti dopo oltre cento anni di produzione ed installazione intensivi. Nonostante ciò, ad oggi, solo nel 2% degli edifici è stata effettuata la bonifica.

Grazie agli incentivi offerti dal GSE per gli impianti di energia prodotta da fonti rinnovabili, l’azienda Renewable Adventure ti può supportare nel processo di smaltimento e bonifica rendendoli di fatto gratuiti. Oltre alle attività di rimozione e bonifica, l’azienda si occuperà del rifacimento della copertura ed infine dell’installazione di un impianto fotovoltaico. La condizione di base per poter usufruire dei vantaggi sopra citati è che la tua copertura abbia una superficie di almeno 2800mq e che sia in buone condizioni statiche. In cambio ti verrà richiesto da parte nostra l’affitto del tetto (tecnicamente la concessione del diritto di superficie) per l’installazione dell’impianto fotovoltaico, che potrebbe farti percepire una rendita annuale per la durata di 20/30 anni.

Rivolgendoti a Renewable Adventure, diventerai protagonista nel rendere la tua proprietà e la tua azienda moderna e sostenibile e contribuirai nella creazione di energia pulita. Tutto ciò a costo 0. Contattaci se vuoi procedere allo smaltimento dell’eternit gratis.

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Marchio di Renew-co Engineering e membri di Italia Solare

1. Quanto costa smaltire l’amianto e come farlo a costo 0?

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Lo smaltimento dell’amianto dalla tua copertura potrebbe comportare un costo non indifferente, dal momento che si tratta di un intervento complesso e delicato. Solitamente il costo di tale operazione è nell’ordine delle decine di Euro/MQ €.

Grazie al decreto FER 1 del 4 luglio 2019 è possibile bonificare i tetti con amianto a costo 0 a patto che sulla nuova copertura venga installato un impianto fotovoltaico. Gli ambiziosi obiettivi sulle fonti rinnovabili auspicano l’utilizzo di superficie già impegnate per altri usi a partire da quelle su cui l’installazione del fotovoltaico può fornire anche un vantaggio supplementare in termini di benefici sanitari ed ambientali.

Renewable Adventure ti offre l’opportunità di rimuovere l’amianto dalla tua copertura, a costo 0, grazie agli incentivi del GSE. Eliminiamo la presenza di materiali nocivi, riducendo i rischi sui luoghi di lavoro: in questo modo renderemo la tua attività più moderna e sostenibile. In cambio chiediamo il diritto di superficie della tua copertura per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Ciò ti potrebbe dare l’opportunità di percepire anche un canone di locazione annuo per la durata di 20/30 anni.

Le prossime date per le iscrizioni ai registri GSE sono:
dal 30 settembre 2021 al 30 ottobre 2021.
Rivolgendoti a noi, ci occuperemo a preparare tutta la documentazione richiesta ed a seguire l’intero iter organizzativo. Renewable Adventure, possiede un ampio track record in questo ambito a livello nazionale ed internazionale.

 Se hai dubbi rispetto ad alcuni di questi punti puoi chiamarci per ottenere una consulenza gratuita o lasciare i tuoi dati per essere ricontattato quanto prima.

2. Cos’è l’amianto e come riconoscerlo?

L’amianto, o asbesto (dal lat. Asbestus “inestinguibile) è un minerale di consistenza fibrosa e con una struttura microcristallina, che si trova in natura. Esso si estrae in miniere a cielo aperto, pensa che tra le più grandi in Europa è l’amiantifera di Balangero situata in provincia di Torino. Quest’ultima entrò in funzione nel 1921 e rimase attiva fino al 1990. La specificità chimica dell’amianto, asbesto, è rappresentata dall’estrema resistenza al calore e al fuoco, dalla durata nel lungo termine e dalla sua duttilità. Per tali ragioni è stato utilizzato nella realizzazione di innumerevoli prodotti:

  1. Coperture in cemento – amianto, grondaie, tettoie
  2. Coibentazioni del sottotetto
  3. Cassoni e serbatoi
  4. Canne fumarie (camini)
  5. Coibentazioni di soffitti
  6. Pareti interne, quali tramezzi e divisori
  7. Pavimenti in vinil amianto
  8. Porte tagliafuoco
  9. Tubi e condotte per acqua potabile e fognature

Per riconoscere se il tuo manufatto o copertura èin amianto in primo luogo puoi verificare se, il materiale tende a sbriciolarsi. Puoi controllare l’anno di produzione, se è stato prodotto dopo il 1994 molto probabilmente non si tratta di amianto. Inoltre controlla il marchio di fabbrica del manufatto, cerca quali prodotti venivano utilizzati dall’impresa produttrice. Infine per sapere con certezza se è amianto o meno è necessario che un’azienda esperta svolga un esame di laboratorio di un campione.

3. Quando è obbligatorio rimuovere l’amianto?

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La rimozione completa dell’amianto entro la fine del 2032, rappresenta un obiettivo prioritario per l’Unione Europea. L’elaborazione dei piani d’azione destinata alla gestione e smaltimento dell’amianto spetta agli Stati membri, ma l’Unione Europea ha il compito di svolgere un ruolo di coordinamento nei loro confronti. A livello dell’UE esiste un ampio corpus legislativo sull’amianto, che regolamenta il divieto di immissione sul mercato (Direttiva 1999/77/CE), i valori limite (Direttiva 98/24/CER) e la protezione dei lavoratori (Direttiva 2009/148/CE). Al contempo a livello nazionale, in Italia già nel 1992 è stato bandito l’utilizzo dell’asbesto con la Legge n. 257, dichiarando la pericolosità di tale materiale.

La legge, però, non ti obbliga espressamente di rimuovere l’amianto, ricorda, invece che questo materiale può causare un rischio per la tua salute soprattutto quando si trova in condizione di degrado. Nel caso in cui ci siano danni sulla tua copertura e se noti la dispersione di fibre di amianto nell’aria risulterà obbligatorio effettuare la rimozione. Dovrai pertanto far effettuare un sopralluogo ed una valutazione del rischio affidandoti ad un’azienda specializzata. Ciò costituisce lo step iniziale per lo smantellamento dell’amianto.

Per poter fare un'offerta abbiamo bisogno di maggiori informazioni. Compila i campi che trovi qui sotto per avere la tua offerta personalizzata.
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4. Quanto tempo è necessario per rimuovere l’amianto e chi può effettuare l’operazione?

Lo smaltimento dell’amianto dalla tua copertura rappresenta un’operazione meticolosa e complessa, dal momento che viene richiesta una rimozione attenta per evitare la dispersione delle fibre di amianto nell’aria.

La procedura è caratterizzata da precisi step da dover seguire:

  • Iniziale sopralluogo ed analisi della copertura e della condizione di degrado dei materiali
  • Progettazione del piano di lavoro ed acquisizione dei documenti necessari
  • Richiesta della pratiche ASL e di parere con almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori
  • Preparazione del cantiere circoscrivendo e mettendo in sicurezza l’area
  • Trattamento dell’amianto per evitare la dispersione dell’amianto nell’aria
  • Rimozione dell’amianto
  • Imballaggio e sigillatura delle lastre di eternit
  • Le lastre una volta sigillate vengono trasportare alle discariche specializzate

L’operazione di rimozione dell’eternit per una copertura di 2800 mq ha una durata approssimativamente di 3 settimane, prendendo in considerazione che vengono rimossi 200 mq di eternit al giorno.
Come puoi immaginare lo smaltimento dell’eternit deve essere necessariamente affidato ad una ditta specializzata, efficiente, affidabile e competente con un’ampia e comprovata esperienza nel settore.

5. Quali malattie causa l’amianto?

L'amianto è un minerale presente in natura, che non rappresenta una minaccia fino a quando non viene distrutto od in condizione di deterioramento. E’ dichiarato come materiale tossico e pericoloso per la nostra salute ed è causa di diverse malattie professionali connesse all’apparato respiratorio se la tossina viene ingerita o inalata dall’uomo.

Sfortunatamente, tuttavia, è stato estratto e utilizzato nell’edilizia per la prima volta già migliaia di anni fa. I sintomi associati all'esposizione all'amianto possono manifestarsi dopo un periodo di latenza molto lungo e la maggior parte dei casi correlati a queste malattie si sviluppa come risultato dell'esposizione nell’ambiente professionale. Le persone possono essere esposte non solo all’esterno, ma anche all'interno delle proprie case, e persino facendo uso dei quotidiani prodotti di consumo. Il mesotelioma pleurico è la malattia più grave, che si presenta quando le fibre d’amianto, penetrano nei polmoni attraverso le vie respiratorie colpendo la cavità toracica.

L’esposizione all’amianto sfocia anche nel cancro ai polmoni ed all’asbestosi. Gli effetti negativi dell’amianto sulla salute sono noti da quasi 100 anni, ma tale materiale ha continuato ad essere utilizzato in vari modi e le conseguenze si sono diffuse a livello globale. Secondo la WHO (World Health Organization), le vittime legate all’asbesto registrate solo nell’Unione Europea sono comprese tra le 20.000 e le 30.000, e si stima che nell’UE i cittadini che moriranno entro il 2030 di mesotelioma saranno oltre 300.000. Il tumore dovuto all’amianto non è curabile, di conseguenza il problema della bonifica dell’eternit dalle coperture, che in fase di deterioramento e cedimento rilasciano sempre più fibre, va affrontato e risolto attraverso un’appropriata opera di rimozione dell’amianto.

6. Storia del Cemento Amianto

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Come ti ho sottolineato nel paragrafo precedente, le prime testimonianze dell’estrazione dell’amianto, descritte da parte di Publio il Vecchio, risalgono al I secolo d.C.

Concentrandosi sulla storia contemporanea, all’inizio del 1900 fu brevettato dall’austriaco Ludwig Hatschek un composto innovativo di cemento - amianto, denominato Eternit in riferimento alla parola latina “aeternitas” (eternità) , per la sua estrema resistenza e durata nel tempo. Successivamente fu aperta l’azienda, che prese il nome di Eternit proprio come il prodotto. Mano a mano nacquero altre aziende, che producevano il cemento – amianto, come per esempio la Cemental di Correggio, la Fibronit di Bari, la Landini di Reggio Emilia e la Società Italiana Amianto di Grugliasco. L’eternit divenne largamente richiesto per la costruzione di coperture di edifici e capannoni. Infatti nei primi anni ’30 furono create le note lastre ondulate identificate proprio come Eternit. La produzione e l’utilizzo di cemento – amianto proseguì fino alla fine degli anni ’80: nel corso dei decenni fu impiegato non solo nell’edilizia ma anche nella produzione di oggetti di uso quotidiano, come mobili, indumenti, calzature e anche automobili.

In Italia la commercializzazione di Eternit è cessata tra il 1992 e il 1994, quando è stato messo al bando con la Legge n. 257 del 1992, che ha riconosciuto l’amianto come dannoso e nocivo per la salute dell’uomo. Successivamente, nel 1994, con il Decreto del 6 settembre sono state introdotte normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto. Da quel momento in poi è iniziata una lunga fase di bonifica con la rimozione dell’amianto, che attualmente non è ancora terminata. Purtroppo, la ricerca di Legambiente del 2018 “Liberi dall’amianto”, ha dimostrato che dopo 26 anni in Italia unicamente nel 2% degli edifici è stata effettuata la bonifica dell’amianto. I numeri del rapporto sono assolutamente chiari: su 370 mila edifici pubblici e privati, ad oggi, solo 7 mila sono bonificati. Nei nostri edifici sono presenti ancora 58 milioni di metri quadrati di coperture in eternit.

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